
di Giuseppe Claudio Carbonaro
Due pozzi d’acqua potabile per l’Uganda e un cammino di fede e carità a Catania
Il 2025 è un anno speciale per gli Amici del Rosario, realtà diocesana nata a Catania trent’anni fa. L’associazione celebra il suo trentennale nel segno del Giubileo della Speranza, un cammino di preghiera, servizio e solidarietà.
Le origini nel cuore della devozione popolare
Gli Amici del Rosario nascono nel 1995, all’interno dei cordoni di Sant’Agata, nel pieno della festa della Patrona di Catania. Proprio in quell’anno, mons. Lucio Rapicavoli redige lo statuto dell’associazione, che viene presentato all’arcivescovo mons. Luigi Bommarito.
Il 16 luglio 1995 mons. Bommarito firma lo statuto “ad triennium”, dando un primo riconoscimento ufficiale. Nel 1999, dopo aver constatato la viva presenza dei rosarianti nei cordoni e nella vita diocesana, lo firma in modo definitivo, sancendo la stabilità e la crescita degli Amici del Rosario nella Chiesa di Catania.
Una preghiera viva ogni settimana
Da trent’anni, ogni martedì alle ore 19, gli Amici del Rosario si ritrovano nella Basilica Collegiata di Catania per la recita del Santo Rosario e la formazione spirituale con l’ascolto della Parola di Dio.
L’incontro è guidato dall’assistente ecclesiastico mons. Carmelo Asero e dalle Sorelle Francescane del Vangelo, cui il gruppo esprime profonda gratitudine.
Vocazioni e servizio concreto
Il cammino ha generato anche frutti vocazionali: tra i membri spiccano don Filippo Gismondo, che celebra 25 anni di sacerdozio, e il diacono Alfredo Caltabiano, che sarà ordinato presbitero a settembre. A loro si aggiungono il diacono Vito Privitera, due seminaristi e vari ministri straordinari dell’Eucaristia.
Nel segno della carità
Gli Amici del Rosario donano generi alimentari alla Caritas diocesana. Inoltre, ogni quarta domenica del mese, una decina di membri si reca all’Help Center della Stazione Centrale per preparare e distribuire un pasto caldo ai più bisognosi, offrendo anche ascolto e conforto.
La Missione Sant’Agata: un amore che si fa azione
La Missione Sant’Agata, nata nel 1995, è un atto d’amore verso i fratelli più poveri. Nonostante la mancanza di quote associative e le limitate risorse, l’associazione porta avanti una carità silenziosa e perseverante, affidandosi alla misericordia divina e alla Provvidenza.
Due pozzi per l’Uganda: un segno di speranza concreta
In occasione del trentennale, la realizzazione di due pozzi d’acqua potabile in Uganda rappresenta il gesto più tangibile e simbolico della loro missione.
La commissione, costituita da nove persone dopo la raccolta fondi, ha seguito con cura tutte le fasi del progetto.
Il primo pozzo Sant’Agata è stato costruito a Wigweng, nella zona di Abala, distretto di Lira, mentre il secondo si trova nella comunità della cappella di San Benedetto di Barapwo, sempre nel distretto di Lira.
Entrambi i pozzi sono stati completati in soli quattro mesi, grazie all’impegno e alla generosità delle aggregazioni laicali, delle parrocchie e del popolo catanese.
Un messaggio di speranza e di amore
Ogni goccia che sgorga da questi pozzi è un simbolo di vita, fede e solidarietà, un legame che unisce Catania all’Africa, preghiera e azione, speranza e responsabilità.
Gli Amici del Rosario guardano con fiducia al futuro, certi che la loro storia lunga trent’anni, fatta di cuori e mani unite nella preghiera e nel servizio, continuerà a essere una voce e una presenza preziosa nella Chiesa e nella società.
“La speranza è una responsabilità, e l’amore è sempre missione.”