di Don Antonino De Maria

Quando si parla di Africa si rischia di perdere di vista che l’Africa è un continente, in realtà vi sono molte afriche, diverse tra loro per etnie, culture e religioni.

Non è possibile ridurre, perciò, l’Africa ad una unità: essa è piuttosto un caleidoscopio di umanità e, quindi, anche di contraddizioni e differenze.

Queste differenze sono accentuate dai vari colonialismi che nel tempo l’Africa ha subito: i più evidenti sono il colonialismo arabo che islamizzò l’Africa del nord e poi di alcuni Stati subsahariani; il colonialismo europeo francese, inglese, portoghese i cui effetti di dipendenza economica si sentono ancora adesso. All’interno di questi mondi, frange minoritarie o maggioranze sono cristiane: così dall’Egitto all’Etiopia la chiesa copta continua a collegare le prime comunità cristiane a quelle odierne, con fenomeni tradizionali sconosciuti agli altri mondi cristiani. Alcuni Paesi sono a maggioranza cattolica, altri protestanti e il colonialismo ha favorito la difficile convivenza tra gruppi etnici che facevano riferimento all’una o all’altra comunità di fede. Si tratta dunque di un mondo irriducibile alle categorie eurocentriche. Il Mozambico, Mauritius e il Madagascar hanno poi una proiezione verso l’Asia bagnata dall’Oceano indiano.

Il contributo dei missionari cattolici a questi enormi territori è notevole non solo per la diffusione del Vangelo ma anche per la pacificazione e lo sviluppo sociale di questi luoghi. La comunità mauriziana è tra le più stimate comunità di immigrati presenti nel nostro territorio per la loro onestà e l’abnegazione nel lavoro, la loro gentilezza e il loro rispetto verso tutti.

Questi Paesi hanno vissuto l’espansione e il potere dell’impero coloniale portoghese ed ora cercano, nel confronto tra le diverse tradizioni che li abitano, di cogliere la propria identità e la propria via allo sviluppo.

Il Papa ha inviato ai fedeli di ciascun Paese un videomessaggio, sottolineando nel caso del Mozambico l’impegno per la riconciliazione nel Paese e la conferma nella fede e nella testimonianza del Vangelo della comunità cattolica.

L’indirizzo rivolto agli abitanti del Madagascar sottolinea gli aspetti legati alla bellezza e alla custodia dell’ambiente e di quell’ambiente cristiano che si realizza nella santità.

Infine rivolgendosi agli abitanti di Mauritius ha sottolineato l’importanza dell’annuncio del Vangelo e la sua universalità, raccolto nel mandato fatto alla Chiesa di annunciare a tutti il Kerygma, il cui cuore è l’amore svelato nella morte e nella resurrezione di Cristo.

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