di Laura Napoli

Nella chiesa capitolare di San Giuliano si è tenuto l’incontro di formazione della sezione “Card. S. Pappalardo” dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. I relatori sono stati  Don Massimiliano Parisi, Cerimoniere ecclesiastico della Sezione, che ha introdotto  alla Sacra Scrittura, e il Prof. Antonino Di Raimondo, Cavaliere dell’Ordine, che è intervenuto sulla storia dell’Ordine.

E’ stato ricordato che il prossimo  26 gennaio  sarà  la Domenica della parola di Dio, una scelta con la quale il Santo Padre vuole segnalarci l’urgenza di conoscere  i fondamenti della nostra Fede, perché purtroppo oggi non è scontato che i cristiani li conoscano. La Bibbia, libro sacro delle religioni ebraica e cristiana, è il progetto divino a cui  gli uomini sono  chiamati. Il Libro è diviso in due parti, in due Testamenti ovvero due ultime volontà divine, due Alleanze.

Don Massimiliano Parisi si è poi soffermato su una questione cardine della fede cristiana,  che è spesso motivo potente di incredulità nei non cristiani e spesso in modo strisciante lo è anche nei battezzati: Perché Dio ci  ha salvati col sacrificio in croce del Figlio e  non lo ha fatto in un altro modo, se Dio può tutto? Il relatore ha spiegato che possiamo comprendere questo grande mistero attraverso il sacramento del matrimonio.

Possiamo intuire l’amore infinito di Dio per noi  a partire dall’amore umano quando esso è autentico. Grandi segni affettivi, per quanto grandi, a un certo punto di una relazione affettiva , “restano insufficienti a esprimere il fuoco dell’ amore che sta nel cuore di due amanti”; così Dio ha donato all’umanità  se stesso.

Nell’amore vero  a un certo punto irrompe ineluttabilmente l’imperativo profondo della “fecondità” che è “il dono di se stessi “all’altro,  dono che si moltiplica di ora in ora, dentro e fuori la coppia, in molteplici strade non sempre facili, e anche misteriose. Ha concluso Don Parisi:  “L’amore è un cammino che deve giungere a questa consapevolezza”. 

La relazione del Prof. Antonino Di Raimondo  ha attraversato mille secoli di storia dell’Ordine: “Bisognava difendere dagli abusi dei musulmani i cristiani che si recavano al Santo Sepolcro e così  durante la I Crociata Goffredo di Buglione, liberata  Gerusalemme (1099), istituì un Capitolo di Canonici  presso la Chiesa del Santo Sepolcro; in quel tempo furono costituiti i Templari  e gli Ordini Ospedalieri (gli attuali Ordini dei Cavalieri di Malta e quello dei Cavalieri  del Santo Sepolcro di Gerusalemme)e  il Capitolo  fu assistito da un gruppo di Cavalieri che decisero di rimanere in Palestina. Nel XII sec.  canonici e conversi militari vennero fusi in un insieme.

In Sicilia, l’Ordine comparve nel XII sec. fuori le mura di Piazza Armerina. Nel 1197 Gerusalemme ritornò ai musulmani e  fu poi Federico II di Svevia a recuperare i Luoghi Santi. Nel 1224 con l’occupazione turca, il Capitolo dei Canonici dell’Ordine  si trasferì a Perugia. Dal 1333 i Francescani sono i  Custodi di Terra Santa; nel 1847 papa Pio IX riorganizzò la milizia del Santo Sepolcro  dandole dignità di Ordine alle dirette dipendenze del Papa , giacché aveva  ristabilito il Patriarcato Latino di Gerusalemme. Oggi il Patriarca Latino di Gerusalemme è Gran priore dell’Ordine Equestre del S. Sepolcro.

Nel 1868 si costituì  il ramo femminile dell’Ordine, Dame dal 1888. Nel 1907 furono istituite le attuali Luogotenenze  regionali, quella in Sicilia è nata nel 1981 per volere di San Giovanni Paolo II. A conclusione ha preso la parola il Preside, Dott. Sergio Sportelli:  “Il priorato di Sant’ Andrea (Piazza Armerina) concesso nella prima metà del XII  secolo è il cenobio più antico dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, una realtà notevole anche dal punto di vista artistico per i cicli pittorici esposti, che ci ricorda, in modo tanto nobile,  la continuità   tra passato e presente  del nostro Ordine”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *