di Stefano Gemmellaro

La storica chiesa di S. Antonio Abate di piazza Vittorio Veneto vede il proseguimento dei lavori di recupero del campanile, della facciata e del rifacimento totale della copertura con la sostituzione delle capriate lignee ormai completamente erose e le quali poggiavano sulla volta della chiesa.

La chiesa, denominata in origine Santa Maria di Gesù, alla quale era annesso un convento di frati francescano, fu sede anche del lazzaretto nella pestilenza che vide S. Barbara proclamata quale patrona della città insieme a S. Vincenzo di Saragozza e per ciò, il 4 dicembre, il simulacro e le reliquie della patrona sostano al suo interno dopo lo spettacolo pirotecnico in piazza Vittorio Veneto. Colpita gravemente dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, la chiesa venne ristruttura grazie alle offerte dei fedeli.

Al suo interno sono custoditi il bellissimo simulacro in cartapesta dell’Immacolata, un culto derivato molto probabilmente dalla presenza dei francescani, insieme ai due simulacri della Madonna Bambina. I lavori hanno preso il via dopo i festeggiamenti in onore di S. Barbara dello scorso 2019 sotto la direzione ai lavori dell’Architetto Caruso Antonio e dell’Ingegnere Asero Salvatore e si sono realizzati attraverso i finanziamenti provenienti dall’8×1000 della Chiesa Cattolica Italiana e in parte con i fondi della parrocchia S. Maria dell’Alto.

I lavori, ancora in pieno svolgimento e che si presume esser conclusi fra maggio-giugno di quest’anno, hanno visto anche una scoperta inaspettata, in quanto la guglia della cella campanaria venne costruita senza distruggere la più antica che venne ad essere inglobata al suo interno. Così, dopo anni di attesa, uno dei più importanti luoghi di culto della città sarà presto restituito a tutta la comunità paternese.

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