C’è un percorso quotidiano che racconta storie di solidarietà e ricorda a tutti come uno sforzo condiviso possa alleviare le sofferenze di molti. Il nostro viaggio solidale comincia col cosiddetto “giro del pane” del mattino compiuto dal furgone della Caritas Diocesana che si reca in oltre trenta panifici della città e di alcuni comuni limitrofi che donano l’invenduto del giorno prima. Il pane donato viene recapitato all’Help Center della Stazione Centrale, dove gli operatori e i ragazzi del servizio civile preparano, assieme ai pasti caldi, circa trecento panini al giorno, utilizzando come condimento la varietà degli ingredienti concessi dai tantissimi benefattori: verdure assortite, formaggio, scatolame, preparati di carne e alternative senza maiale per i tanti fratelli musulmani che quotidianamente passano dalla struttura dell’organismo diocesano.

All’apertura dell’Help Center, che prevede una quotidiana distribuzione dei pasti all’esterno della struttura (dalle 12:30 alle 14), così come consentito dalle disposizioni dell’autorità pubblica, i panini vengono distribuiti assieme a un piatto di pasta che viene preparato sulla base delle donazioni ricevute, variando dal minestrone alle penne con la ricotta fino alla classica pasta con salsa di pomodoro e parmigiano. Il principio è che si cucina ciò che si riceve dai benefattori e non mancano le sorprese, come le patate fritte, oppure i dolci e gli arancini donati da bar e pasticcerie della città. Inoltre, sulla base delle donazioni ricevute, si distribuiscono anche bibite, latte e alimenti per bambini. 

Quotidianamente si preparano circa 250 pasti caldi ai quali si aggiungono i panini e gli altri beni alimentari. Un impegno che può essere soddisfatto soltanto tramite una solidarietà condivisa e diffusa che attualmente consente di coprire, anche in prospettiva, il crescente fabbisogno alimentare di tanti fratelli. «Da metà aprile ad oggi – ha spiegato Salvo Pappalardo, responsabile delle attività dell’organismo diocesano – la richiesta è cresciuta, prima c’erano un po’ di paura e di vergona a mettersi per strada a chiedere un pasto ma adesso cominciamo a vedere, assieme a coloro che si rivolgevano a noi anche prima dell’emergenza Covid-19, tante famiglie che sono state travolte dalle conseguenze della crisi economica».

Per sostenere la città in un momento così difficile, sono sempre stati in prima linea, con donazioni economiche e di beni alimentari di prima necessità, i benefattori storici delle attività della Caritas Diocesana – Caritas Carmelitana, Ordine di Malta-delegazione di Catania, Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta, le parrocchie dell’Arcidiocesi, il Maas, il Banco Alimentare di Sicilia, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (sezione di Catania) – ai quali si sono aggiunti i dipendenti italiani e tedeschi dell’Elemento Nato a Sigonella, della Parrocchia Militare Evangelica e dell’Ufficio Forze Armate Tedesche in Italia, il Servizio Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Catania, l’ICQRF (laboratorio di Catania), il personale dell’Aeronautica Militare di Sigonella, il Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone, International Paper, Balocco, e tantissime altre aziende private e cittadini. Si è ispessita anche la rete degli oltre trenta panifici che collaborano da anni con la Caritas Diocesana, includendo l’ingresso, nella nostra catena dell’amore, del “Mulino San Paolo” di Paolo Gallo, di “Pane, amore e…” di Giusi La Cava, de “Il fornaio” di Concetto Pellegrino, del Panificio Paternò di Filippo Cuttone, del Panificio di Fabio Mollica,  Assinpan Confcommercio di Catania.

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