Grande gioia ed emozione per il dono del XXV anno di sacerdozio dei nove presbiteri che, in ringraziamento e lode al Signore, hanno partecipato alla Concelebrazione eucaristica, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, in data 9 Aprile presso la Basilica Cattedrale di Catania.

Don Francesco Aleo

Don Salvatore Bucolo

Don Salvatore Lo Cascio

Don Renato Minio

Don Gaetano Puleo

Don Giuseppe Rizzo

Don Dario Sangiorgio

Don Emanuele Sapuppo

Don Domenico Sciuto 

Questi, i 9 uomini che con il loro “Eccomi, Signore” hanno donato la loro vita e continuano ancora a farlo, “per Amore del Padre, unica certezza della propria esistenza”, come lo stesso Arcivescovo Mons. Renna ha voluto ricordare, aggiungendo che quello che stavano vivendo è stato “il giorno del Grazie!” e raccomandando in modo paterno che non rimanesse un giorno isolato, seppur la stanchezza o la solitudine potrebbero diventare un peso o una distrazione.

La Cattedrale di Catania ha potuto ospitare quanti volevano partecipare alla celebrazione, per rendere grazie a Dio di un Dono così grande e duraturo, molta gente ha raggiunto Catania anche dai paesi limitrofi, pur di stare vicino ad ognuno di questi uomini di Dio e poterli accompagnare ancora nel loro longevo cammino che continua da 25 anni.

Nella sua omelia, Mons. Renna si è rivolto principalmente direttamente a loro,anche se ogni parola pronunciata era ispirata e intrisa di una forte concretezza che incarnava totalmente l’esistenza di chi ha potuto ascoltare, in ogni stato di vita fosse.

Una grande santa come Teresa d’Avila scriveva:“…non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo…”, con questa citazione, Mons. Renna ha voluto augurare a loro di sentirsi sicuri nelle parole che Gesù Cristo stesso ha pronunciato: “Un corpo mi hai dato e di me è scritto: Ecco io vengo, per fare la tua volontà”.

Il nostro Arcivescovo ha voluto poiraccomandare tre atteggiamenti fondamentali,a cui fa riferimento l’esortazione apostolica “Pastores Dabo Vobis”, promulgata da San Giovanni Paolo II il 25 Marzo 1992, proprio sulla formazione dei sacerdoti:

  1. Unità interiore: nessuna scissione fra ministero e vita, umanità e spiritualità, in quanto Cristo è vero Dio e vero Uomo ed ha in sé quell’Unità che è la meta di ogni presbitero e di ogni persona.
  2. Essere credenti ogni giorno di più: ciò significa vedersi e vedere sempre con gli occhi di Cristo, non segnati dal giudizio ma dalla Misericordia.
  3. Vivere l’essere “fratello tra fratelli”,in comunione totale con il popolo di Dio, “non salite sul piedistallo ma ponetevi nel palmo della mano di Dio”, in quanto “…non ci è lecito nasconderci dietro una sacralità che non è quella del cenacolo, dell’Eucaristia e della lavanda dei piedi”.

Infine, Mons. Renna ha concluso con un augurio ed una preghiera molto speciali rivolti ai festeggiati, ponendoli nelle mani di Maria che, come Madre, ha dato un corpo a Cristo,“affinché la loro spiritualità possa esaltare la loro umanità e quest’ultima possa avere le movenze del verbo di Dio che si è fatto carne”.

«Così, infatti ci ha ordinato il Signore: “Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché’ tu porti la salvezza sino all’estremità della terra”» (At. 13,47)

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