di Sabrina Battaglia

“Signore, Tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione” (Sal 89)

Il titolo dato all’evento giubilare che si è svolto il 6 Settembre, ospitato dal suggestivo Santuario della Madonna della Sciara di Mompileri (Catania), parla di Speranza e di Famiglia, come se una fosse il frutto dell’altra e viceversa, legate indissolubilmente solo dall’Amore.

L’evento nasce da una richiesta nata nel cuore dell’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, realizzata grazie al Sì di tante realtà diverse, ma con una meta comune “la Famiglia” (Ufficio della Pastorale Familiare, Santuario, CGS LIFE, Forum Prov. delle Ass. Familiari, Consulta delle Aggregazioni Laicali, Movimento Vedovile Speranza e Vita, Incontro Matrimoniale, Retrouvaille, Fraternità Sposi per Sempre, 12 Ceste per Single e Croce Rossa Italiana di Mascalucia).

È stato un evento che ha rappresentato un momento di profonda riflessione per tutte le famiglie e per tutte le persone presenti, sottolineando come la famiglia sia il fulcro della speranza per l’umanità intera.

Il pomeriggio è iniziato con l’accoglienza fra canti e balli organizzati dal gruppo CGS Life, associazione di promozione sociale che lega arte e fede e la cui anima sono i giovani guidati con grande passione da Armando Bellocchi e la moglie Pina.

L’evento ha avuto inizio puntualmente alle 18:00, con un breve ma emozionante intervento dei coniugi Luca e Simona Bonifacio condirettori, insieme a Don Salvatore Bucolo, della Pastorale Familiare, che hanno ricordato che “In un mondo che corre, che spesso divide, che ci fa sentire soli, la famiglia è quel porto sicuro, quel luogo dove possiamo tornare e ritrovare senso”.

Ricordando anche le parole di San Giovanni Paolo II, pronunciate durante il Giubileo delle Famiglie nel 2000: “Il futuro dell’umanità passa attraverso la famiglia”.

È proprio lì che nasce la speranza. Se la famiglia spera allora possiamo davvero credere che il mondo può cambiare”.

L’intervento dei coniugi Bonifacio si è concluso affidando tutte le famiglie, le loro speranze e le loro fragilità proprio alla Madonna della Sciara: “Lei, che ha visto l’Etna eruttare con potenza, ma non ha mai lasciato che la distruzione avesse l’ultima parola”.

Ed è con queste parole di speranza e di affidamento che i presenti hanno accolto l’arrivo della Madonna della Sciara portata a spalla da 6 uomini fino all’altare.

L’Arcivescovo ha poi iniziato la preghiera del Santo Rosario, contemplando i Misteri Gaudiosi. Ogni momento è stato animato da CGS Life, che ha reso viva la Parola contenuta in ogni Mistero, la commozione negli occhi di chi ha potuto guardare e vivere questo spettacolo era viva ed evidente.

Alle 19:00 è iniziata la Santa Messa, presieduta dall’Arcivescovo Mons. Luigi Renna, accompagnato da tanti sacerdoti e diaconi e dai canti dei ragazzi di CGS Life.

Durate l’omelia Mons. Renna ha voluto sottolineare, partendo proprio dal Vangelo del giorno (Lc 14,25-33) che Gesù Cristo “ci vuole dare il segreto più grande affinché’ una famiglia sia solida”, che non si fonda su modelli non veri o su un bel conto in banca, ma ha ricordato che Gesù Cristo è venuto ad insegnare che la Famiglia “è quella in cui si amano il padre, la madre, i figli, i fratelli e le sorelle, ma prima di amarsi tra di loro amano Gesù Cristo, perché chi tiene unite queste persone per sempre è Gesù Cristo”.

Mons. Renna ha poi ricordato le tre domande che durante il Sacramento del Matrimonio vengono fatte agli sposi “domande che rispondono a una grande esigenza umana”, sottolineando che“È possibile il per sempre, se amiamo Dio perché’ con Lui non si può amare bleffando.”

L’Arcivescovo ha poi dato un consiglio paterno agli sposi: “Quando non trovate la forza di essere liberi, di aprirvi alla vita, di essere Fedeli, rivolgetevi a Lui e dite: Signore tienimi le mani in testa”.

Mons. Renna ha ricordato inoltre, proprio il giorno prima della loro canonizzazione, due figure emblematiche della fede e dell’impegno giovanile, entrambi esempi luminosi di come la santità possa incarnarsi nella vita quotidiana, nella famiglia e nella società: Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati.

Un’omelia delicata ma forte, che ha ricordato che Gesù ha portato “la rivoluzione di usare il linguaggio della famiglia in tutte le relazioni, anche in quelle tra un padrone e uno schiavo.”

Ricordando la decisone del Cardinale Pizzaballa e del parroco di Gaza, rimasti in quella terra devastata dall’odio, perché non si può non amare nel Signore.

Mons. Renna ha concluso la sua omelia con parole di speranza “la famiglia è la speranza dell’umanità, Gesù ci ha insegnato a fare famiglia.”

A conclusione della Santa Messa, un breve intervento di Don Salvatore Bucolo, che ha voluto ricordare cheLa Chiesa è Famiglia di Famiglie di cui tutti figli di Dio facciamo parte. A tutti, nel giorno del Battesimo, è stata consegnata la veste bianca nuziale. Tutti siamo chiamati alle nozze eterne con Cristo. Tutti abbiamo la chiamata all’amore, tutti siamo chiamati ad amare. Chi nella Chiesa ricorda la vocazione fondamentale nuziale sono gli sposi. Il sacramento del matrimonio è un bene per tutta la Chiesa”.

A conclusione dell’evento un momento di Adorazione Eucaristica molto intenso, durante il quale sono stati consegnati due segni “intimamente connessi tra di loro“ e scelti come Dono:

Una Croce in legno, che “indica come il sacramento del matrimonio è segno dell’amore di Cristo sulla croce” e l’anello del S. Rosario, che “ricorda la vocazione nuziale all’amore di ogni figlio di Dio.”

I primi sono stati consegnati dalle mani dell’Arcivescovo, del Vicario generale Mons Vincenzo Branchina e da Don Salvatore Bucolo a tutti i novelli sposi e a chi nell’anno 2025 ha festeggiato le nozze d’argento e d’oro ed i secondi a tutti gli altri presenti.

Per concludere i bambini, hanno creato un corridoio luminoso, attraverso il quale Gesù Eucarestia è stato portato sull’altare in cima alla scalinata e lì adorato dalla gente rimasta fino all’ultimo momento del Giubileo delle Famiglie 2025.

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