L’evento che abbiamo vissuto nella nostra chiesa di San Benedetto insieme a tante altre persone lo scorso 9 marzo in occasione della presentazione del volume postumo dell’indimenticabile mons. Gaetano Zito, «Esemplare per prudenza e carità». Lettere pastorali, omelie, discorsi e istruzioni di Giuseppe Benedetto Dusmet benedettino arcivescovo di Catania e cardinale (1867-1894), è stato davvero intenso e carico di commozione. Esso è il prosieguo dell’opera La cura pastorale a Catania negli anni dell’episcopato Dusmet (1867-1894).

Dobbiamo ringraziare il nostro arcivescovo, S. E. mons. Luigi Renna, che da subito ha caldeggiato e sostenuto il doveroso impegno di portare a compimento questo secondo lavoro sul Dusmet che il nostro cappellano defunto, grande uomo di fede e di cultura, ha tenuto in cuore, lavorandoci nonostante l’avanzare della malattia, fino agli ultimi istanti della sua vita. La sua prematura morte non ha però troncato quella sua fatica che, finalmente, grazie alla tenacia della sorella Maria Antonella, ha trovato il giusto merito in questa importante pubblicazione non soltanto per la memoria del cardinale Dusmet ma per la Chiesa tutta, e non limitatamente a quella di Catania. Come ha esordito la dott.ssa Arianna Rotondo, docente di Storia del Cristianesimo al Dipartimento di Scienze umanistiche, la presentazione del libro voleva essere innanzitutto un omaggio al comune grande amico Gaetano Zito nella ricorrenza del suo compleanno (avrebbe compito 70 anni). La Moderatrice ha anche sottolineato come la curatela del volume ha di fatto espresso la relazione amicale che era usuale nel modo di lavorare di mons. Zito. Alcuni amici, infatti, se ne sono fatti carico con spirito di riconoscenza: mons. Salvatore Consoli, dom Vittorio Rizzone e suor Maria Cecilia La Mela hanno affrontato il non facile compito di sistemazione del materiale a disposizione armonizzandolo secondo le indicazioni lasciate dall’Autore stesso e corredandolo di note esplicative e di preziose appendici; inoltre mons. Alfio Russo, in qualità di esecutore testamentario, e suor Annamaria Barbagallo hanno offerto il loro contributo organizzativo. Rilevante è stata la revisione della stessa dott.ssa Rotondo e la collaborazione con la casa editrice “Il pozzo di Giacobbe”.

Questa dinamica di collaborazione è stata ben testimoniata, a nome dei curatori, dall’abate di San Martino delle Scale, dom Vittorio Rizzone, che ha sottolineato come il volume sia un’opera aperta perché molti dei punti che l’Autore avrebbe voluto sviluppare sono indicati come piste di ricerca per gli studiosi avvenire oltre che importante strumento spirituale in quanto ha il pregio di raccogliere tutti gli scritti del Dusmet da Arcivescovo.

Quest’ultimo pensiero è stato ripreso dal prof. Sergio Tanzarella, docente di storia del Cristianesimo presso la Facoltà Teologica meridionale e direttore della collana Oi christianoi che ospita il volume, anch’egli amico dell’Autore e che ha parlato mosso da grande stima. Tra le tante cose interessanti, ha anche messo a fuoco la passione che animava mons. Zito, facendo risaltare come in lui la vocazione di presbitero e quella di storico si armonizzassero tanto da coniugare l’intensità pastorale con la continuità della ricerca scientifica. «La storia dovrebbe essere il luogo dei luoghi della teologia a servizio della Chiesa: don Gaetano ha dedicato a questo tutta la sua vita». Il Relatore, denunciando il disorientamento del nostro tempo, vuoto di memoria culturale e pieno di una ignoranza storica dilagante che rischia di passare inosservato con gravi minacce alla società e anche alla Chiesa, può trovare nel grande senso di responsabilità di questo storico e archivista di fama internazionale un grande testimone e un autentico modello: «Abbiamo bisogno di una nuova stagione di ricerca e di didattica che faccia tesoro del magistero di mons. Zito».

Infine l’Arcivescovo, ribadendo la qualità di ministero e di storico di mons. Zito che non solo lascia questa pubblicazione ma anche una grande autorevolezza persino in luoghi laici, ha focalizzato l’attenzione sul beato cardinale Dusmet che, con il suo servizio episcopale, ha plasmato la vita di questa nostra Chiesa che ha molto da raccogliere dal santo Pastore benedettino ma anche da tradurre nel nostro oggi. Inoltre, come è sua costante amabile cortesia, Sua Eccellenza ha ringraziato i relatori al tavolo, gli altri due curatori, la priora madre Agata Fede per aver ospitato l’evento, e soprattutto i numerosi presenti, tra cui Sua Eccellenza mons. Francesco Milito vescovo emerito di Oppido Mamertina-Palmi e il Prefetto Maria Carmela Librizzi, i quali consapevoli che mons. Gaetano Zito ha ancora tanto da dire, hanno impreziosito la ricca serata illuminata dalla lettura profetica della missione episcopale del Dusmet che il testo ci consegna.

Foto di Andrea Valisano

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