L’inviato di Avvenire Nello Scavo  e il condirettore di Famiglia Cristiana  Luciano Regolo a Catania per la

Settimana della Comunicazione

“Intelligenza artificiale e intelligenza del cuore: raccontare la guerra e le notizie dei nostri giorni” è il nome che è stato dato ai Seminari della Comunicazione tenutisi presso il museo diocesano di Catania. Ospiti dell’evento Nello Scavo, giornalista ed inviato speciale di Avvenire,e Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana, con moderatore il direttore di Sicilian Post, Giorgio Romeo . «Un giornalista può essere una persona che guarda ai fatti in maniera distaccata, ma ci sono delle esperienze particolari come quelle che ci racconterà Nello Scavo in cui non solo c’è esperienza ma anche, alle volte,  il rischio. Siamo contenti che Avvenire possa ospitare un tipo di professionalità di questo genere. Ringrazio anche il condirettore di Famiglia Cristiana questo grande giornale che accompagna le famiglie degli italiani già da più di 90 anni»: così l’arcivescovo Renna accoglie i giornalisti dando inizio all’incontro.
«Nel linguaggio informatico il Machine Learning è il processo mediante il quale gli algoritmi di intelligenza artificiale vengono addestrati al fine di compiere azioni e attività in modo naturale», dice Giorgio Romeo introducendo al tema tanto discusso dell’intelligenza artificiale. Il moderatore spiega come in questi anni abbiamo subìto un vero e proprio sbalzo tecnologico e di come siamo arrivati a vivere le nostre vite con indifferenza, incapacità ad accogliere la diversità e di come questo ci abbia portato ai conflitti attuali. Da qui, Romeo, pone la prima domanda: «Come può il giornalismo aiutarci nella nostra incapacità nel farci toccare dai fatti?».

Nello Scavo: l’uso dell’intelligenza artificiale
in guerra sta portando alla deresponsabilizzazione

 «Io non ho la responsabilità o il compito di cercare la verità – risponde Nello Scavo – io ho l’ambizione di farlo. L’uso dell’intelligenza artificiale sicuramente può essere d’aiuto – continua il giornalista – ma dobbiamo cercare di capire cosa di buono può esserci e a cosa invece bisogna fare attenzione». Scavo racconta dell’uccisione, da parte di un drone israeliano, dei cooperanti della ong internazionale World Central Kitchen. Secondo quanto riportato dal giornalista, quando è stato chiesto il perché di questo attacco, gli israeliani hanno risposto che è stato un algoritmo a consigliare loro di attaccare in quanto a bordo potevano essere presenti dei terroristi. «Intelligenza artificiale o deficienza reale? L’uso scorretto di questi mezzi a nostra disposizione sta portando anche ad una deresponsabilizzazione. Di fronte a questo sono tante le sfide che abbiamo – afferma Scavo – basti pensare che la BBC ha voluto attrezzare una redazione intera per verificare l’autenticità di immagini e notizie».

Luciano Regolo: l’IA può fornirci dei dati,
ma noi dobbiamo raccontare storie di persone


Oggi viviamo una realtà che viene spesso modificata e siamo così pieni di informazioni, una vera e propria infodemia, che non riusciamo più a distinguere il vero dal falso. In Italia il 29%della popolazione evita di proposito le notizie e Luciano Regolo ci spiega come un giornale cerca di affrontare questo problema e del ruolo dell’IA . «Bisognerebbe appoggiarsi all’intelligenza artificiale con umiltà, non bisogna avere né un approccio apocalittico né uno entusiastico. Non dobbiamo vedere solo il lato negativo dell’IA perché essa ha degli evidenti aspetti positivi, per esempio ci consente di entrare in contatto con persone che non hanno i nostri stessi idiomi. Ma – continua Regolo – dobbiamo ascoltare con il cuore; l’intelligenza artificiale può fornirci dei dati, ma accanto ad essi devono esserci le storie».
L’IA riesce ad andare sul posto e a raccontare simultaneamente  e questo può essere d’aiuto per il giornalismo di testimonianza, ma è quando vengono raccontate le persone che il giornalismo smette di essere solo dati. Nello Scavo chiude la conferenza con un invito: «Pretendete di più dai giornalisti ma state loro vicini, anche addosso se volete, rispettando sempre i professionisti»

Foto di Condorelli

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