“Giuseppina Faro è stata la santa della porta accanto”. Così l’ha definita l’arcivescovo di Catania monsignor Luigi Renna, che per l’Ascensione nella Basilica di Santa Caterina Alessandrina a Pedara ha presieduto una concelebrazione eucaristica ricordando il 153° anniversario della morte di Giuseppina. “Casa Faro – ha detto l’arcivescovo – fu un luogo dove si poteva pregare e dove si imparava la carità, grazie a una fanciulla che godeva dell’ammirazione dei vicini, dei sacerdoti e delle monache”. Giuseppina Faro morì giovanissima, a soli 24 anni nel 1871, ma lasciò dietro si sé una fama di santità.

“Ella al sopraggiungere della sera – ha aggiunto monsignor Renna – vestita come una contadina [malgrado provenisse da una ricca famiglia borghese, ndr] e accompagnata da alcune donne correva per le case di persone povere o ammalate e si metteva a spazzare, preparava la cena, puliva le ferite dei malati, offriva medicine”. Erano tempi, è bene ricordarlo, in cui non esistevano né la Caritas, né i servizi sociali. “Giuseppina Faro – sono ancora parole dell’arcivescovo – tradusse il Vangelo nella sua vita di santa della porta accanto”.

L’11 giugno prima riunione in Vaticano per decidere sulla venerabilità di Giuseppina Faro Infine, l’arcivescovo ha dato una notizia sull’iter del processo di beatificazione. Il postulatore, il domenicano padre Ricci, ha consegnato al Dicastero della Causa dei santi la “positio” e l’11 giugno la Congregazione esaminerà il caso di Giuseppina Faro in vista del decreto sulla “venerabilità”
Al termine della cerimonia la prof. Maria Rapisarda, a nome del Comitato Giuseppina Faro, ha consegnato all’arcivescovo, al sindaco di Pedara e ai docenti locali una targa ricordo.

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